Il termine Softail (lett. “coda soffice”, denominazione ufficiale: FXST) individua un’intera gamma di modelli prodotti dalla Harley-Davidson a partire dal 1984, contemporaneamente al lancio della fondamentale famiglia di propulsori Harley-Davidson Evolution.
La denominazione Softail trae la sua origine dalla particolare architettura delle sospensioni orizzontali della ruota posteriore, nascoste sotto la trasmissione lungo l’asse longitudinale, per dare l’apparenza visiva di un telaio rigido (cosiddetto “hardtail”) come noto elemento caratteristico dei chopper che popolavano le strade americane (e non solo) in particolare durante gli anni ’60 e ’70, ma con la comodità di un telaio ammortizzato; si tratta di una novità assoluta per la Casa di Milwaukee. I due ammortizzatori orizzontali sono regolabili, così come quelli laterali tipici della gamma Sportster e Dyna Glide. Altra caratteristica peculiare del telaio Softail (ma anche di quelli hardtail) è la presenza, sui due lati, dei triangoli di collegamento all’asse della ruota posteriore, ben presto imitata dalla concorrenza giapponese.
L’unica motorizzazione disponibile per le Softail per ben 14 anni (tra il 1984 ed il 1998) è il collaudato e robusto propulsore bicilindrico raffreddato ad aria e a V stretta di 45° Evolution, con una cilindrata di 1.338 cm³. Da notare che nei modelli Harley-Davidson l’appartenenza alla famiglia delle Softail è desumibile dalla presenza, all’interno della sigla identificativa del modello, delle lettere “ST”.
Importante sottolineare che il grande successo commerciale delle Softail EVO tra gli anni ’80 e ’90 ha permesso la rinascita della Harley-Davidson e la riconquista della leadership nelle vendite di moto di grossa cilindrata, a scapito della concorrenza giapponese, sul mercato nordamericano.