UNA CLIO SPECIALE

Renault Clio V6

Averla in officina è quasi una distrazione, ti strappa uno sguardo ogni voleta che le passi davanti, abbiamo la fortuna di lavorare su una Renaul Clio V6, la reinterpretazione in chiave sportiva della piccola utilitaria francese.

Con la V6 “Phase 1” i cavalli, dagli originari 207 della Laguna, diventano 230. Lo chassis, delle normali Clio è solo lontano parente. Per ospitare il sei cilindri in posizione centrale, viene completamente stravolto.

La carreggiata si allarga vistosamente di ben 17 cm e arrivano mostruose feritoie laterali per alimentare il 3.000 cm³ ; la lunghezza sale di tre centimetri e il passo di quattro. L’altezza totale scende di circa 120 millimetri. I cerchi in lega sono da diciotto pollici e calzano Michelin Pilot Sport da 205/40 sull’asse anteriore e 245/40 sul posteriore.

La V6 arriva a pesare addirittura 300 kg più della sua più stretta consanguinea, la Clio 172 Cup. Nonostante l’importante gap in termini di cavalleria, proprio per il peso aggiuntivo che questa speciale versione deve portarsi appresso, la differenza di prestazioni tra le due non è clamorosa come si potrebbe pensare: lo scatto da zero a cento è coperto in 6,2 secondi dalla V6, contro i 6,7 della sorella a trazione anteriore.

La velocità di punta pende maggiormente a favore della V6, che raggiunge i 235 chilometri all’ora; la 172 Cup si ferma a 222.

Le più grosse differenze comunque restano le doti dinamiche. L’una, la TA, una delle più apprezzate piccole sportive degli ultimi vent’anni, nelle sue varie evoluzioni; l’altra, una specie di mostro sperimentale con un motore troppo grosso posizionato al posto delle borse della spesa e la trazione dalla parte sbagliata, secondo il senso dell’automobilista comune.

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